Mi preme sempre curare, nella vita quotidiana come nel lavoro, il valore attribuito alle cose.
Il valore può essere per un progetto, un’attività o una relazione. Ogni aspetto della nostra vita ha scale di valori differenti ed è una cosa che abbiamo impresso in noi, nella nostra mente, in maniera quasi imprescindibile. Pensaci: in un tempo tanto rapido è imprescindibile dare una quotazione alle nostre attività, quello che non ha importanza è perdita di tempo (e nessuno vuole sprecare il suo limitatissimo tempo).
Il valore che attribuiamo alle cose è un concetto fondamentale per una strategia di Google Ads vincente.
Perché? Perché se scegli il valore giusto hai svoltato. È un po’ come quando sei al mercato e, con la coda dell’occhio, vedi una chioma bruna che ti fissa, una chioma che è pericolosamente troppo simile alla tua ex ragazza. Li per lì la situazione è forse spiacevole, forse solo strana. Il meccanismo del tuo cervello che scatta è quello della strategia e del valore.
Sono un tipo simpatico e cordiale, ma quella chioma bruna fraintenderebbe l’andassi a salutare, la conosco ancora bene. Così penso: la situazione è spiacevole, devo andare a porre rimedio? No, passo oltre e me ne torno a casa. Sì, Mike – mi dice l’istinto – questa è la strada giusta. Il risultato? Ho comprato tutto il necessario per una fantastica torta da fare con la mia compagna. Appena in casa ho ricevuto dei WhatsApp dalla chioma bruna, però fare una torta con la mia ragazza era più importante (vedi la voce “valore nelle relazioni”).
Come le ex e le torte della mia ragazza c’entrino con quest’articolo? In primis perché i dolci della mia ragazza c’entrano sempre e li cito ogni qual volta sia possibile per ispirarla a farne altri. Però tutto questo discorso riguarda anche Google. Perché ci sono delle similitudini con le campagne ADS e la gestione delle situazioni spiacevoli.

Le similitudini con le campagne ADS e la gestione delle situazioni spiacevoli.
Quando la tua campagna di Google ADS è ben impostata parte: prima magari lentamente, poi trova la porta d’accesso giusta e inizia a raccogliere dati. In contemporanea i costi per conversione si alzano. Vale a dire che spendo sempre un po’ di più per ottenere il risultato che vorrei raggiungere (per esempio riuscire a convincere il pubblico a cliccare sull’annuncio). Che fare?
Senza andare nel panico, la risposta per me è: dai valore a quella campagna importante (vedi la voce “valore nei progetti lavorativi”).
Non riuscire a fare una conversione ottimale non fa mai piacere, al cliente come a me. Tuttavia guardiamola in altri termini: non sta andando bene a conversione, ma in altri aspetti sì?
Se la campagna che vi fa disperare per conversioni, si dimostra molto proficua in termini di dati raccolti allora è tutta un’altra storia! I dati sono fantastici. Avere dati accurati vi può portare a più ritorni di una conversione reale: perché se nella massa trovo un acquirente interessato è utile, se nella massa trovo la nicchia di mercato da analizzare ho svoltato (se t’interessa il rapporto tra nicchia ed e-commerce qui ne ho parlato di più).
Ecco quindi il miei consigli: muoviti sempre con una forma mentis che ti permetta di sbagliare, perché non è detto che se si raggiunge un determinato risultato sia tutto errato e usa una scala di valori, nella vita come negli obiettivi lavorativi.
Usare la testa è sempre fondamentale, ma usala tenendo presente che devi dare un tipo di valore a quello che stai facendo e anche se all’apparenza sembra una situazione spiacevole può sempre essere girata dalla tua con un po’ di sana strategia e qualche fetta di torta.