Ogni tanto, quando sono a fare formazione in qualche azienda, chiedo alle persone che mi guardano “ma come mai avete messo prima questo banner e poi quest’altro?” “Perché avete deciso di mettere proprio quella CTA?”.
La “tragedia” sta nella risposta: il più delle volte è una risposta che non può aver senso di esistere nel marketing. Sono risposte come “ah quello è il template”, “mio cugino ha visto che alcuni brand lo fanno così”, “perché se io fossi l’utente lo vorrei così” oppure “beh è il modello più venduto”. Cosa stiamo dicendo, ragazzi? Non possono e non devono essere queste le risposte che ci fanno determinare una scelta importante come quella del sito!
La strategia è una cosa: ragionare, fare analisi concrete e obiettive. Poi però tutte le nostre idee per raggiungere un obiettivo strategico vanno testate, perché non siamo nella mente del nostro target, non sappiamo veramente cosa lui preferisca e magari nella nostra strategia non abbiamo previsto una variabile che invece per lui è importante. Per rispondere a questa esigenza ci sono vari strumenti a disposizione, due sono particolarmente famosi e importanti: Hotjar e Google Optimize.
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Hotjar: cos’è?
Hotjar è uno strumento analitico per lo studio del comportamento del target tramite mappe di calore e registrazioni di sessioni che permettono di tradurre visivamente i dati (es. il 10% ha cliccato questo, il 6% questo punto, ecc).
Per le chiare implicazioni nei diversi campi, questo è una base per ogni marketing o product manager, ma anche per gli UX Designer. Spesso e volentieri lo consiglio e lo utilizzo come strumento.
Google Optimize: cos’è?
Google Optimize è LO strumento di testing. L’ideale per ogni sito web (e-commerce e non), perché è semplice, chiaro e gratuito. Sei in dubbio su dove mettere la cta? Su quando e dove mettere il blog? O altro ancora? Lo testi su Google Optimize e vedi i risultati.
In pratica fai A/B Test: prendi una cosa x, prendi una y e poi vedi quale delle due converte meglio. Dopo questo check parti con l’ottimizzazione del sito. E sì, cari miei, il sito si ottimizza s-e-m-p-r-e.
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Hotjar e Optimize insieme? Ma come è possibile?
Insomma Hotjar e Optimize sono una bella coppia. Attenzione però: sono due strumenti che ti offrono informazioni, ma in due fasi diverse di analisi. Subito vedi il comportamento del pubblico con Hotjar, dopo puoi testare con Optimize. Hotjar ti dice dove puoi andare a lavorare, ma non si permette di dirti cosa piaccia al tuo pubblico in generale, ti dice solo quello che attualmente funziona meglio.
Devono lavorare in tandem e, a quanto pare, questa unione sa da fare perché da agosto 2020 Optimize concede la possibilità di associare ai loro dati una specifica esperienza Optimize per strumenti di analisi e CRO di terze parti.
Il primo a cavalcare questa novità è proprio Hotjar! Tradotto? Hotjar potrà integrarsi con Optimize.
Per esempio usi una mappa termica sulla scheda prodotto e poi identifichi la sua variante x da testare con Optimize nella registrazione delle sessioni. Perché fare questo? Perché hai mille nuove informazioni sulla customer journey del tuo utente sul prodotto che stai testando. In aggiunta Hotjar sa immediatamente se un visitatore si trovi in un’esperienza Optimize. Questo gli permette di annotare la mappa termica e la registrazione con gli ID esperienza Optimize. Così quando arrivi ad analizzare i dati potrai delineare alcuni filtri in base all’esperienza Optimize e analizzare registrazioni e mappe termiche direttamente su Hotjar.
Quindi sì, a mio avviso questa felice unione si sta delineando davvero come la coppia 2020. E sono super gasato per questo!
Tutto questo però non esiste se non hai alcune basi solide, tu ne hai? Se cerchi una migliore conversione per la landing, questo è l’articolo giusto.
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