Michelangelo Aquino

Quella volta in cui ho parlato con vGen (per la seconda volta)

VGen mi ha intervistato e ho fatto qualche chiacchiera sul mondo dell’adv.

È successo: VGen mi ha chiamato e io ho risposto.

VGen è una realtà nata a Tor Vergata da studenti della Facoltà di Economia romana che presto si è allargata con associati all’Università Bocconi e altre 7 università, oltre 4 città toccate (Roma, Milano, Bologna e Singapore).

Lo aveva già fatto qualche mese fa, avevo fatto un bel discorso con i ragazzi della Facoltà di Economia che mi avevano accolto con un caloroso applauso quando avevo fatto il mio ingresso nell’Aula Magna dell’UniBO, ricordando che io prima di quel giorno in un’aula universitaria mai ci ero entrato.

Ora, grazie a Leonardo e Anastasia, VGen mi ha intervistato nuovamente e ho fatto qualche chiacchiera sul mondo dell’adv.

Mi sono presentato, con il mio passato da… PR nelle discoteche (ebbene sì), per poi lasciare il passo alla mia nerdaggine e affondare le mani nel mondo dell’adv.

L’advertising è parlare a tante persone insieme con un unico collettore, le campagne. Non è molto diverso da fare il PR, solo online. 

Si può diventare esperti adv tramite università?

Matematica e statistica sono alla base dell’adv, quindi . Ma c’è bisogno di una conoscenza trasversale, una miscela di competenze. 

La mia fortuna è che sono sempre stato un grande appassionato di matematica, i nuovi lavori sono sempre un frutto di più competenze.

Come iniziare la carriera nel mondo dell’adv?

Serve avere fame: leggere e studiare tematiche articolate e superare gli stereotipi lavorativi. Non basta “mettere cose online” per fare comunicazione, in maniera uguale non basta “mettere soldi” per fare ADV.

YouTube, gruppi Facebook, testate online: si può iniziare da questi canali per approfondire l’ambito.

Quali sono le grandi difficoltà per entrare a fare adv?

Tutto è il contrario di tutto: bisogna sempre essere elastici. Non avere muri, bisogna avere una visione d’insieme e l’obiettivo da raggiungere senza prefissarti metodi o comportamenti specifici.

Social di punta?

Dipende. 

Instagram anche se non sempre con senso. Ha senso esserci se c’è strategia.

TikTok in esplosione.

Facebook come evergreen

YouTube sottovalutato

LinkedIn per il professionisti

Twitter non ancora morto

Pinterest interessante che si è rifatto vivo ultimamente

I contenuti come vanno espressi?

Lunghi, quando c’è contenuto e sai attrarre comunque il target.

Corti, se non si sa scrivere.

Come si valuta l’attività sui social?

La risposta facile: lo capisci dalla strategia. Si comprende se si sta comunicando bene quando raggiungiamo il nostro obiettivo. Quanto porta in cassa l”attività che stiamo facendo? Quanto stimola l’amore per il brand? Sono elementi tangibili e non. Bisogna sempre ricordare da dove si è partiti: cosa voleva ottenere la strategia.

La risposta più articolata: ci sono moltissimi fattori tecnici per analizzare i risultati. Ogni argomento ha mille possibili variazioni e strumenti da utilizzare, molti li trovate anche in questo blog, ma non è possibile snocciolarli tutti qui e ora.

Photo by Zoe Holling on Unsplash

Cambia l’adv a seconda dei social e a seconda del Paese?

Assolutamente sì. Cambiano contenuti, piattaforme e strategie.

Per esempio gli Stati Uniti hanno pochissimi limiti verso i competitors: essendo un governo ultra liberare ammettono molti colpi bassi. In Italia non puoi attaccare i rivali direttamente, per evitare la calunnia.

Cosa vuol dire fare l’advertiser?

Premesso, per me fare adv vuol dire un mare di opportunità lavorative. 

È una via per lavorare nella pubblicità, perché ora si sta modellando in questi termini. Essere un advertiser vuol dire capire il meccanismo della macchina, social e Google. Ma anche la macchina generale dell’attività pubblicitaria online.

Fondamentale è l’uso corretto dello strumento che analizza i dati: la difficoltà è tecnica. Devi saperli leggere, conoscere e analizzare. Serve quindi anche un analista che confronti dati con la strategia.

Che cosa ami di più del tuo lavoro?

È dinamico, mi trovo a mio agio e dove non lo conosco mi permette di mettermi in discussione. È l’ambito che mi stimola, mi aiuta a tenermi senza schemi, senza preconcetti.

L’obiettivo è raggiungere il risultato, punto.

Se t’interessa trovi anche i miei 5 consigli (non richiesti) su essere advertiser.

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Grazie per avermi scritto , ti invierò la risposta corretta il prima possibile

Michelangelo