Michelangelo Aquino

Una conversione migliore in 10 punti

Una landing page è il tuo locale: fai attenzione a dargli la giusta visibilità.

Hai IL prodotto. 

Quello che ti fa cadere dalla sedia, la migliore genialata mai immaginata.

È lì davanti a te, bellissimo. Eppure provi a venderlo in un capannone anonimo, fatiscente e lontano delle vie frequentate. Da fuori nessuno riesce a vedere dentro, non hai un’insegna e dentro è tutto messo alla rinfusa su un tavolino consunto. Spoiler: nessuno lo comprerà, nemmeno tua mamma per farti piacere.

Traslato sulla comunicazione online vuol dire: una landing page è il tuo locale. Devi sistemarlo, curarlo e dargli visibilità. Ogni azione ben fatta ha delle ripercussioni sull’efficacia della tua vendita.

Ecco i miei 10 punti, da non scordare, per capire cosa devi controllare per avere tassi di conversione più elevati.

1. Testo chiaro (e breve).

Che vantaggio ho a comprarti? Parliamo del primo passo del manuale del marketing: value proposition. La risposta deve stare in una frase, massimo due. Vale a dire sulle 25-45 parole. Non è la storia di come hai raggiunto la vetta, non è la spiegazione delle componenti tecniche: è il riassunto del vantaggio principale che offri ai tuoi clienti.

La nostra capacità di leggere online è circa di 5 secondi, il pesce rosso riesce a concentrarsi per 8 secondi. Quindi devi scrivere per riuscire sin da subito ad attirarmi nella lettura o mi hai perso per sempre. Se può aiutare fatti delle domande e rispondi chiaramente: quale prodotto/servizio offro? Cosa lo rende unico? Cosa non hanno i miei competitor?

In generale poi: non devi rendermi più difficile il compito di leggere, non ti sto facendo un favore nel farlo. Ogni modulo sulla pagina dev’essere ridotto, chiaro e facile da scorrere. Le forme lunghe implicano più difficoltà di comprensione e possono più facilmente farmi fuggire dalla pagina. 

Scrivi come parla il tuo pubblico: se vuoi vendere ai Millenial non ti conviene utilizzare un linguaggio aulico, al pari se devi vendere un servizio a dei notai evita emoji e “lo stile TikTok”.

Nota: anche se sarebbe bellissimo fare una profilazione ad hoc di ogni persona che ti capita sulla pagina, non è realistico. Chiedi una mail e ringrazia, non stressare una persona in una fase così delicata come l’acquisizione di un contatto.

Per dilungarti hai tempo in altri contesti, sulla landing falla chiara, falla semplice.

2. L’occhio vuole la sua parte

L’immagine è comunicazione, non si può fare senza avere bene in mente cosa vuoi dire. Pensa a qualcosa (meglio se animato) che aiuti la persona a capire di cosa stai parlando. 

Questo vuol dire che se si tratta di un marchio personale devi mostrare il tuo bel faccione, se riguarda un prodotto dovrai mostrarlo. Stesso discorso se offri dei servizi, dovrai far vedere gli utenti mentre usufruiscono del tuo operato.

 3. CTA

Per vendere devi mostrare una lacuna e colmarla, poi devi invitare il lettore a fare effettivamente quello che gli chiedi: ti serve la Call To Action. La chiamata alle armi dei tuoi visitatori, invita all’azione per rendere la landing più efficace.

La CTA principale è sull’acquisto o l’azione più diretta che tu voglia far fare al tuo target. Se però, l’argomento è complesso puoi avere una CTA secondaria per dare maggiori informazioni.

La CTA principale è una, ma può essere ripetuta (nell’header e poi nel corpo del sito, nel footer e poi nella pagina “chi siamo”)

Attenzione: se deve comprare devi mettere un pulsante da cliccare. Non mettere troppi box luminosi, menu a tendina e tutti gli orpelli che potrebbero distrarre da fare alto oltre l’acquisto.

4. Riprova sociale

Se devo comprarti non posso essere l’unico o mi viene l’ansia: devi dare uno spazio per mostrare chi ha già acquistato il tuo prodotto. Questo vuol dire una recensione scritta, una video intervista, una carrellata di commenti positivi, che ti hanno lasciato i clienti su Facebook o TripAdvisor. 

Quello che ti pare, ma devi mostrarla.

5. Aiuta i tuoi visitatori 

Il tuo acquirente non sta tenendo un corso di abilitazione: devi spiegare tu tutti i passaggi in maniera chiara. Anche se ti sembrano banali, non lasciare spazio per le ipotesi.

Perfino un prodotto più semplice necessita di una spiegazione dettagliata: è il modo corretto di comunicare e soprattutto restituisce ai tuoi visitatori un senso di sicurezza. Usa 5 o 6 passaggi al massimo, ma spiega tutto con attenzione.

6. Scrivi per aiutarmi a leggere

Questo articolo si chiama i “10 punti”, non “ti spiego delle cose sulla landing”, perché secondo te? Perché darti i numeri ti aiuta a capire, modellare e definire quello che sto per dirti. Sulla tua pagina devi fare la stessa cosa: punti, elenchi e grassetti

Se non ci sono pensa a inserirli.

7. Controlla la velocità della pagina

Online ci innervosiamo facilmente, pensa che ci dà fastidio quando la pagina impiega a caricare più di 3 secondi. Si calmino un pochetto, dirai tu.

Pur concordando, devo ammettere che li capisco. Anche io mi accorgo che se ci mette troppo la pagina, non ho voglia nemmeno di perderci tempo. 

Aumenta così la frequenza di rimbalzano: troppi secondi di attesa e non ti vedrò mai più. Per evitare questo devi ottimizzare la velocità della pagina di destinazione (anche perché se è lenta ti penalizza nella ricerca di Google).

8. È versione MOBILE?

Non lo dirò mai abbastanza: pensa alla versione mobile. Tu passerai ore e ore sul tuo desktop a controllare ogni più piccolo dettaglio ma io (utente finale) lo fruirò da mobile, quasi sempre. Quindi pensa a come IO recepirò quella pagina in ongi dettaglio: pagina, messaggio, copy e contenuto!

9. Fai leva sulla necessità da colmare nel tuo target

Che la scarsità aumenti i tassi di conversione, lo dice ormai chiunque. Per questo io aggiungo: sì, ma con testa. La scarsità deve sembrare naturale e razionale. Oggi quasi tutto è in edizione limitata e disponibile per un periodo di tempo ridotto, quindi attenzione. E qui si parla della splendida Piramide di Maslow.

Conosci il tuo pubblico e scopri su quale necessità far vertere le tue CTA.

10. Comunica con i tuoi canali

Un sito serve a poco se non è connesso con il resto del mondo online: fai parlare i dati tra di loro. 

Usa il pixel di Facebook per conoscere che ti sta seguendo e fare buone campagne di remarketing, scopri cosa amino e scrivi delle newsletter che parlino proprio a loro: collegati al mondo (online) e usa la testa.

Eccoci arrivati a conclusione. Lo so, lo so: in giro magari troverai “I 50, 100 o 300 punti da tenere presente”. Facciamo le cose con calma: ci si può sempre migliorare, ma bisogna definire l’ordine di priorità.

Dopo che hai controllato tutto questo per esempio potresti pensare a come prendere il tuo target e conoscerlo meglio tramite mail. Ma questa è una storia differente e ne ho parlato già un po’ qui.

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Grazie per avermi scritto , ti invierò la risposta corretta il prima possibile

Michelangelo